1999: i primi messaggi di Satoshi?

Crypto Café

31 Marzo 2023
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Episodio 1 della mini-serie “Un caffè con Satoshi”

Ciao e bentornato in Crypto Cafè, questa è la mini-serie “Un caffè con Satoshi Nakamoto”: un excursus storico sulla nascita di Bitcoin raccontato da Satoshi stesso attraverso le tracce che ha lasciato.

Tutto mentre gusti il tuo caffè preferito.

Guarda la versione video qui, oppure continua a leggere in calce!

Messaggi anonimi: Satoshi?

Iniziamo andando molto indietro nel tempo.
Siamo nel 1999 e sulla mailing list crittografata dei CypherPunk, compaiono una serie di messaggi anonimi.

I CypherPunk sono un movimento nato tra gli anni 80 e 90, con l’obiettivo il cambiamento sociale e politico attraverso un uso intensivo della crittografia informatica.

Per cosa? In estrema sintesi, limitazione del potere centrale e protezione della riservatezza del cittadino digitale.

Ebbene, sembra proprio che questi messaggi possano essere stati scritti proprio dal misterioso Satoshi Nakamoto l’inventore di Bitcoin, la prima storica Criptovaluta, che ha lanciato la rivoluzione Crypto.

Alcuni sostengono possa essere Nick Szabo, per l’uso sovente di una delle parole del messaggio (“intractable”: poco usata nel gergo comune a quanto pare)

Pertanto possiamo certo solo supporre, ma con il senno di poi, leggendo i messaggi, sembra proprio che tracci chiaramente quello che circa 10 anni dopo diverrà il Bitcoin che conosciamo.

Leggiamo cosa si scriveva in questo scambio:

“..non è tecnicamente possibile implementare una moneta elettronica senza avere un hardware resistente alle manomissioni, perché affidarsi al conio, oppure ad un double spend database significa che il tuo denaro può diventare senza valore nella notte, se qualcuno (ad esempio un governo), decide di spegnere il computer (quello che gestisce il database double spending)”

Ed ancora:

“il valore dovrebbe risiedere solo nello strumento”

Ed ancora il nostro personaggio anonimo:

messaggio anonimo del 19 settembre 1999

Il pericolo maggiore è che il conio (NDR: l’attività di coniare monete) venga confiscata e costretta a comportarsi male, ad esempio emettendo troppe monete. Questo degraderebbe la moneta rendendola inutile.

Qui ci sono le basi del concetto di disintermediazione: rendere il sistema(lo strumento) funzionante senza doversi fidare di una terza parte (che può spegnere il sistema) e di sistema deflativo (cioè nessuno può creare moneta da nulla a piacimento).

Traduciamo un altro messaggio:

“Una possibilità è rendere pubblico il double-spending database. Ogni volta che qualcuno riceve una moneta, viene propagato il suo valore (sulla rete). Il Database opera in parallelo attraverso un elevato numero di server, così che sia non praticabile la sua chiusura.”

Praticamente sta parlando di altri fondamenti della rivoluzione Crypto: la decentralizzazione ed i registri distribuiti!

E conclude:

“Un’altra forma di ecash potrebbe essere basata sul b-money di Wei Dai.
“..come hashcash, qualcosa che rappresenta un ammontare misurabile di lavoro computazionale da produrre”
“ Questo potrebbe essere un sistema di pagamento molto robusto e che vale la pena di approfondire”

Praticamente la proof of work poi utilizzata da Bitcoin.

Tra l’altro, proprio questi 2 citazioni sono persino referenziati all’interno del bibliografia della pubblicazione del Bitcoin: il b-money di Wei Dai e dell’algoritmo Hashcash di Adam Back (oltretutto tuttora utilizzato da Bitcoin)!!

Insomma se non è Satoshi, è sicuramente qualcuno che descriveva tutti gli aspetti fondanti di quello che sarà dieci anni dopo il Bitcoin!

Nel prossimo episodi di “Un caffè con Satoshi”, faremo un salto di 10 anni, questa volta leggeremo i primi messaggi firmati proprio da Satoshi stesso sulla nascita di Bitcoin.

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Al prossimo Episodio.

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FONTI

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