2009: nasce Bitcoin!

2009: nasce Bitcoin!

Bitcoin nasce con un blocco genesi! Cos’è un blocco genesi e che messaggio scrisse Satoshi Nakamoto al suo interno sapendo che sarebbe diventato indelebile? Scopriamolo insieme in questo 3° episodio della miniserie “Un caffè con Satoshi Nakamoto”.

Guarda la versione video qui, oppure continua a leggere in calce!

Il 3 Gennaio 2009 nasce la rete Bitcoin

Il 3 Gennaio 2009 è una data importante!

È in questa data, per la precisione alle 19:15 (ora italiana), che nasce ufficialmente la rete Bitcoin, il primo sistema di pagamento totalmente disintermediato e funzionante della storia.

Una rivoluzione ancora in atto!

In questa data viene infatti minato (generato) il blocco genesi, cioè il primo blocco di una blockchain.

Il blocco genesi è un blocco speciale, non solo perché è il primo, ma anche perché ha caratteristiche uniche dal punto di vista tecnico: ad esempio è l’unico a non referenziarsi ad alcun blocco precedente (come lo è invece per qualsiasi blocco di una blockchain) ed aveva nel caso di BTC, una ricompensa di 50 BTC, ma non utilizzabili!

Ogni blockchain nasce con un blocco genesi.

Il messaggio di Satoshi nel Blocco Genesi

Satoshi rende ancora più speciale la nascita di Bitcoin includendo un messaggio che rimarrà nella storia, ricorda infatti che la blockchain è irreversibile: nessuno può modificare un blocco (a meno di condizioni proibitive quali l’attacco 50%+1 detto anche majority attack).

nasce Bitcoin: il messaggio di Satoshi nel blocco genesi!
Il messaggio di Satoshi nel blocco genesi di Bitcoin

Il messaggio suona come un monito del perché bitcoin è nato.

Leggiamolo direttamente dalla blockchain:

“The Times 03/Jan/2009 Chancellor on brink of second bailout for banks”

Cioè:

The Times 03/Gen/2009, Il cancelliere sull’orlo del secondo salvataggio delle banche

Questa frase è il  titolo di un articolo del Times di Londra, datato 3 gennaio 2009 e che faceva riferimento proprio al salvataggio delle banche voluto dal governo britannico.

L'articolo menzionato da Satoshi Nakamoto nel blocco genesi di Bitcoin
L’articolo menzionato da Satoshi Nakamoto nel blocco genesi di Bitcoin

Ricordiamo infatti che in quel periodo il mondo era sconvolto dai crash del mondo finanziario del 2008!

Molti interpretano questo messaggi come la principale motivazione del perché Bitcoin è nato: contrastare il potere enorme delle banche, che Satoshi Nakamoto considerava corrotte ed inaffidabili, ed in generale degli intermediari, restituendo il potere agli utilizzatori finale: le persone per l’appunto.

Curiosità sul blocco genesi!

Il blocco genesi è oggetto di tante attenzioni, è l’unico di cui si ha certezza, sia stato minato dall’inventore Satoshi Nakamoto e da cui è possibile recuperare l’indirizzo del wallet di Satoshi.

Satoshi non ha mai inviato alcunché da questo indirizzo, ma a sorpresa molti hanno inviato e continuano ad inviare BTC verso questo indirizzo!

Per quale motivo, sapendo di non poterli mai recuperare? Un ringraziamento, un auspicio?

Ad Aprile 2023, l’indirizzo (1A1zP1eP5QGefi2DMPTfTL5SLmv7DivfNa) contiene circa 72 BTC di cui 50 non spendibili, quindi 22 BTC pari (mentre racconto) a circa 600.000 dollari potenzialmente utilizzabili da Satoshi!

Se vuoi leggere con i tuoi occhi il messaggio, ti ricordo che la blockchain di Bitcoin è pubblica, clicca QUI per leggere con i tuoi occhi il messaggio!

Ricordati d’iscriverti al canale You Tube ed attivare la campanella e/o registrarti sul Bancone, per ricevere in tempo reale gli aggiornamenti, perché nel prossimo episodio parleremo della data di nascita di Satoshi!!

Al prossimo episodio!

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FONTI

Firmato “Satoshi Nakamoto”

Firmato “Satoshi Nakamoto”

Ciao e bentornato in Crypto Cafè, questa è la mini-serie “Un caffè con Satoshi Nakamotoun excursus storico sulla nascita di Bitcoin raccontato da Satoshi stesso attraverso le tracce che ha lasciato.

Tutto mentre gusti il tuo caffè preferito!

Hai con te il tuo Caffè, moka, espresso o altro? Gusta il tuo caffè e tieniti forte… perché in questo episodio vedremo i primi messaggi inviati e firmati proprio da Satoshi Nakamoto, l’inventore di Bitcoin. Pronto?

Guarda la versione video qui, oppure continua a leggere in calce!

2008: messaggio firmato “Satoshi Nakamoto”

Siamo al 18 agosto 2008, viene registrato sulla rete il dominio bitcoin.org.

Pochi giorni dopo, Il 22 agosto, Wei Dai, l’ingegnere informatico che già ho citato nell’episodio precedente, riceve un’email da un misterioso personaggio che si firma Satoshi Nakamoto .

Wei Dai rese pubblica questa email, solo in un secondo tempo.

Leggiamo cosa scrive Satoshi:

“ Mi ha molto interessato leggere la pagina sul tuo b-money. Mi sto preparando a rilasciare una pubblicazione che sviluppa le tue idee in un sistema di pagamento completo e funzionante”

E poi chiede informazioni sulla pubblicazione di Wei Dai da citare nella sua (il whitepaper su Bitcoin).
Qualche mese dopo, precisamente il 31 Ottobre 2008 , il misterioso Satoshi Nakamoto invia un messaggio sulla mailing list “Cryptography” (quella famosa già utilizzata da molti Cypherpunk), dando evidenza della sua pubblicazione (i suo famoso whitepaper).

Il messaggio inizia così:

“Ho lavorato su un nuovo sistema di pagamento elettronico che è completamente peer-to-peer e senza intermediari (no trusted third party).”

Nell’abstract si legge:

“Una versione puramente peer-to-peer di denaro elettronico permetterebbe di effettuare pagamenti online direttamente da un soggetto ad un altro senza passare attraverso un istituto finanziario. Le firme digitali forniscono una parte della soluzione, ma i principali vantaggi si perdono se è ancora necessario un terzo garante per evitare la possibilità di utilizzare la stessa moneta per due spese diverse”.

Direttamente dal WhitePaper, leggiamo:

Per risolvere il problema (NDR: della doppia spesa), abbiamo proposto una rete Peer-to-peer che usi la Proof-of-Work per registrare un elenco storico e pubblico di transazioni che diventi in breve tempo impraticabile da modificare (..).” (la catena dei Blocchi!)

Troppe parole e concetti complessi? È per questo che prendiamo un caffè e non una camomilla con Satoshi….qui trattiamo roba tosta!

Nelle risorse in calce oltre alle varie fonti, trovi la pubblicazione originale e soprattutto la versione in italiano nel caso volessi cimentarti nella lettura, ma l’inglese non è tuo forte!

In sintesi, viene descritto il primo sistema di pagamento al mondo con le seguenti caratteristiche: decentralizzato, disintermediato, irreversibile,  pseudo-anonimo, che utilizza tecnologie all’avanguardia tra cui una in particolare chiamata Blockchain (catena di blocchi).

Nasce la comunità Bitcoin

Poco più di un mese dopo Il 10 dicembre 2008, Bitcoin appare come comunità open-source all’interno di Sourceforge, la piattaforma web che fornisce gli strumenti per portare avanti un progetto software in modo collaborativo tra gli sviluppatori.

Parte così il progetto Bitcoin …ma soprattutto Satoshi Nakamoto avvia il suo dialogo con il mondo intero!

Nel prossimo episodio andremo di poco avanti nel tempo parlando della nascita della prima implementazione della rete Bitcoin ed in particolare del Blocco genesi, QUINDI non dimenticarti d’iscriverti al canale You Tube ed attivare la campanella e/o registrarti sul Bancone per ricevere in tempo reale gli aggiornamenti.

A presto.

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FONTI

1999: i primi messaggi di Satoshi?

1999: i primi messaggi di Satoshi?

Episodio 1 della mini-serie “Un caffè con Satoshi”

Ciao e bentornato in Crypto Cafè, questa è la mini-serie “Un caffè con Satoshi Nakamoto”: un excursus storico sulla nascita di Bitcoin raccontato da Satoshi stesso attraverso le tracce che ha lasciato.

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Messaggi anonimi: Satoshi?

Iniziamo andando molto indietro nel tempo.
Siamo nel 1999 e sulla mailing list crittografata dei CypherPunk, compaiono una serie di messaggi anonimi.

I CypherPunk sono un movimento nato tra gli anni 80 e 90, con l’obiettivo il cambiamento sociale e politico attraverso un uso intensivo della crittografia informatica.

Per cosa? In estrema sintesi, limitazione del potere centrale e protezione della riservatezza del cittadino digitale.

Ebbene, sembra proprio che questi messaggi possano essere stati scritti proprio dal misterioso Satoshi Nakamoto l’inventore di Bitcoin, la prima storica Criptovaluta, che ha lanciato la rivoluzione Crypto.

Alcuni sostengono possa essere Nick Szabo, per l’uso sovente di una delle parole del messaggio (“intractable”: poco usata nel gergo comune a quanto pare)

Pertanto possiamo certo solo supporre, ma con il senno di poi, leggendo i messaggi, sembra proprio che tracci chiaramente quello che circa 10 anni dopo diverrà il Bitcoin che conosciamo.

Leggiamo cosa si scriveva in questo scambio:

“..non è tecnicamente possibile implementare una moneta elettronica senza avere un hardware resistente alle manomissioni, perché affidarsi al conio, oppure ad un double spend database significa che il tuo denaro può diventare senza valore nella notte, se qualcuno (ad esempio un governo), decide di spegnere il computer (quello che gestisce il database double spending)”

Ed ancora:

“il valore dovrebbe risiedere solo nello strumento”

Ed ancora il nostro personaggio anonimo:

messaggio anonimo del 19 settembre 1999

Il pericolo maggiore è che il conio (NDR: l’attività di coniare monete) venga confiscata e costretta a comportarsi male, ad esempio emettendo troppe monete. Questo degraderebbe la moneta rendendola inutile.

Qui ci sono le basi del concetto di disintermediazione: rendere il sistema(lo strumento) funzionante senza doversi fidare di una terza parte (che può spegnere il sistema) e di sistema deflativo (cioè nessuno può creare moneta da nulla a piacimento).

Traduciamo un altro messaggio:

“Una possibilità è rendere pubblico il double-spending database. Ogni volta che qualcuno riceve una moneta, viene propagato il suo valore (sulla rete). Il Database opera in parallelo attraverso un elevato numero di server, così che sia non praticabile la sua chiusura.”

Praticamente sta parlando di altri fondamenti della rivoluzione Crypto: la decentralizzazione ed i registri distribuiti!

E conclude:

“Un’altra forma di ecash potrebbe essere basata sul b-money di Wei Dai.
“..come hashcash, qualcosa che rappresenta un ammontare misurabile di lavoro computazionale da produrre”
“ Questo potrebbe essere un sistema di pagamento molto robusto e che vale la pena di approfondire”

Praticamente la proof of work poi utilizzata da Bitcoin.

Tra l’altro, proprio questi 2 citazioni sono persino referenziati all’interno del bibliografia della pubblicazione del Bitcoin: il b-money di Wei Dai e dell’algoritmo Hashcash di Adam Back (oltretutto tuttora utilizzato da Bitcoin)!!

Insomma se non è Satoshi, è sicuramente qualcuno che descriveva tutti gli aspetti fondanti di quello che sarà dieci anni dopo il Bitcoin!

Nel prossimo episodi di “Un caffè con Satoshi”, faremo un salto di 10 anni, questa volta leggeremo i primi messaggi firmati proprio da Satoshi stesso sulla nascita di Bitcoin.

Quindi non dimenticarti d’iscriverti al canale You Tube (video) ed attivare la campanella e/o sul Bancone (articoli e video) per ricevere in tempo reale gli aggiornamenti.

Al prossimo Episodio.

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FONTI

Il MENU di Crypto Cafè

Il MENU di Crypto Cafè

Ecco il MENU di Crypto Cafè aggiornato ad Aprile 2023.
Ora troverai:

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Crypto Chicco

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Un Crypto Chicco video dura di solito tra i 5 ed i 10 minuti massimo….altrimenti non sarebbe un Chicco di conoscenza! Puoi trovare articoli, Video Youtube oppure Video-articoli in cui puoi scegliere di leggere o vedere il video:

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Crypto Cappuccino

Un Crypto Cappuccino è più lungo e dura tra i 10 ed 30 minuti:

Miniserie: Un Caffè con Satoshi

Un excursus storico sulla nascita di Bitcoin raccontato da Satoshi stesso attraverso le tracce che ha lasciato.

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Altro

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Criptovalute: scopri cosa serve per iniziare

Criptovalute: scopri cosa serve per iniziare

In questo Crypto Chicco parleremo di cosa serve per iniziare con il mondo delle Criptovalute.

ATTENZIONE, apri bene le orecchie perché ti mostrerò gli aspetti cruciali che devi assolutamente conoscere ed affrontare per entrare in questa rivoluzione in sicurezza e consapevolezza, mettendoti al riparo da rischi dai risvolti spesso catastrofici.

Lo faremo attraverso una serie di 5 passi corrispondenti all’acquisizione di altrettante competenze e 2 aspetti che devi considerare.

Considera che ti fornirò diversi esempi, ma ovviamente non potrò essere esaustivo attraverso un Crypto Chicco.

Vediamoli insieme!

Guarda il Crypto Chicco video oppure continua in calce a leggere se preferisci!

Come iniziare: Privacy e Sicurezza informatica

Questo è un tema che dovresti approfondire indipendentemente dalle Criptovalute, in quanto sono in ballo i tuoi dati, quelli sensibili e non, oltre che la tua reputazione ed ovviamente i tuoi risparmi! Se navighi su internet, usi l’email, i social, gestisci account bancari o comunque sensibili (chi non lo fa!?), il rischio è dietro l’angolo!

Questa è la competenza prerequisito da sviluppare: critica per chiunque utilizzi internet, figuriamoci per approcciare il nuovo mondo Crypto!

Sto parlando di: comprendere il concetto di Privacy e quello di sicurezza e le relative differenze, sto parlando di saper identificare uno scam, il fishing, autenticazione a 2 fattori, creazione di password efficaci, utilizzo di strumenti di protezione per i tuoi dispositivi, le pratiche corrette per gestire la propria privacy, e così via.

I concetti alla base della rivoluzione delle Criptovalute

Comprendere cosa sono veramente le Criptovalute, ti permetterà di discernere attraverso una dilagante e diffusa disinformazione e renderti capaci di valutare e selezionare le opportunità (e le truffe) che solo un vero pioniere Crypto sa identificare!

Entrare in questo mondo NON è solo come comprare un asset finanziario, MA è partecipare ad un nuovo paradigma con regole ben precise, che non puoi NON conoscere!

Parlo di:
Cos’è Bitcoin, Cos’è un sistema disintermediato (trustless), per che scopi è nato Bitcoin (sei sicuro di conoscerli?), cosa propugna l’ideologia che lo ha ispirato, chi sono i CypherPunk, cosa sono le applicazioni disintermediate, quali sono le caratteristiche fondanti di un sistema disintermediato e di una Criptovaluta, che differenza c’è tra Bitcoin, una criptovaluta generica, un sistema disintermediato ed una blockchain, ….eccetera.

Educazione finanziaria

Nella mia esperienza di consulente, formatore ed osservatore, purtroppo vedo spesso gravissimi errori mossi principalmente da una lacuna enorme: assenza di educazione finanziaria!

Specialmente marcata nell’utenza italiana.

Di cosa parlo?

Vendite o acquisti mossi dall’emozione, nessuna pianificazione o gestione del portafoglio, assenza di concetti basilare quali: cos’è una moneta, Inflazione/deflazione, che significa moneta Fiat, cos’è uno schema ponzi, volumi di scambio, il ruolo delle banche centrali, eccetera…

Non sottovalutare questa competenza: approfondisci questi temi ed altri simili. Sono in gioco i tuoi risparmi. Anche in questo caso, in realtà ne gioverai indipendentemente dal discorso Crypto.

Le basi della tecnologia dietro le Criptovalute

ATTENZIONE, Gli errori più banali quanto catastrofici si realizzano proprio in questo ambito.

2 esempi emblematici tra i più catastrofici:

  • Invio della tua criptovaluta sull’indirizzo o rete sbagliata (e perdita dei fondi inviati per sempre)
  • Perdita delle chiavi private del tuo wallet (e perdita dei tuoi fondi per sempre se al contempo hai anche perso l’accesso al tuo wallet!).

Devi comprendere come funziona una blockchain, come s’invia una criptovaluta, il concetto di rete/protocollo su cui invii una criptovaluta, la differenza tra coin e token e relative implicazioni, differenza abissale tra wallet NON-Custodial e Custodial, differenze tra un DEX (exchange decentralizzato) ed un CEX (exchange centralizzato), che cos’è un bridge e perché è importante? e così via…

Una volta che hai sviluppate queste 4  principali competenze (che magari hai già in buona parte) puoi passare al prossimo passo!

Individuare ed imparare gli strumenti necessari ad operare con le Criptovalute

Se gli strumenti da utilizzare non sono alla fine così complessi (soprattutto se vuoi approcciarti in maniera basilare a questo mondo), l’identificazione degli strumenti potrebbe essere più onerosa in termini di tempo che dovresti impegnare.

Quali wallet utilizzare? Quali Exchange? Quali strumenti di valutazione, quali per monitorare? Quali Applicazioni decentralizzate posso usare? di quali mi posso fidare? E così via.

Due aspetti da considerare

Ed infine parliamo di 2 aspetti che devi considerare:

  • L’inglese
  • La normativa

L’inglese

Tutto è ancora molto in lingua inglese, e sebbene ci siano ottimi canali e professionisti italiani sul campo, la maggior parte delle fonti, dei progetti, delle notizie e degli strumenti sono in Inglese! Pertanto devi assolutamente tenerne in conto se hai un problema grave con questa lingua!

Conosci le normative

Infine non dimenticare l’aspetto Normativo: in Italia esiste una legge da Gennaio 2023.

Il consiglio che posso darti è contattare un bravo commercialista che conosca la materia o che si sia specializzato su di essa: la materia è complessa e molto giovane in termini normativi.

Conclusioni

In generale, tutto ciò può sembrarti complesso ed in parte lo è (non lo dobbiamo nascondere), ed è per questo motivo che Crypto Cafè si è dato come missione quella di: “Divulgare la rivoluzione delle Criptovalute e dei sistemi Trustless ed aiutare chiunque voglia coglierne le enormi opportunità, ad entrare in maniera veloce, semplice e soprattutto consapevole”.

Se fosse stato tutto semplice Crypto Cafè non sarebbe esistito e probabilmente neanche tutte le enormi opportunità che questo mondo offre!

Eccetto per la parte normativa, per tutto il resto Crypto Cafè può aiutarti: persino per un eventuale problema con l’inglese, esistono soluzioni personalizzate!

In particolare se vuoi fare un salto quantico nella dimensione Crypto ti consiglio il corso “Crypto in 5 passi” dove ho condensato un percorso unico ed accelerato che ti porterà per mano ad affrontare e superare ognuno di questi passi (cliccando qui trovi un video illustrativo: dagli un occhio per vedere se può fare al caso tuo!). Ovviamente t’invito a visionare anche gli altri Crypto Chicchi che ti aiuteranno a crescere in questa direzione: vai al menu dei Crypto Chicchi qui per vedere gli altri articoli.

In ogni caso, con un po’ d’impegno puoi fare anche da solo: ora sai cosa ti serve per iniziare con le Criptovalute.

Ovviamente sto parlando  di farlo in sicurezza e consapevolezza minimizzando impegno, rischi ed errori!

A presto!

Exchange centralizzati: 4 rischi che devi conoscere!

Exchange centralizzati: 4 rischi che devi conoscere!

In questo Crypto Chicco parleremo dei 4 rischi più importanti che devi assolutamente conoscere se hai a che fare con un CEX, cioè un Exchange centralizzato.

Alla fine ti rivelerò che tutti e quattro i rischi hanno una stessa radice che una volta conosciuta ti aiuterà a decidere la strategia più adatta alla tua peculiare situazione!

Guarda il Crypto Chicco video oppure continua in calce a leggere se preferisci!

Definizione di Exchange Centralizzato

Prima di vedere insieme i 4 rischi che devi conoscere in relazione all’utilizzo di un CEX, definiamo prima cos’è un CEX, cioè un exchange centralizzato.

Un Exchange è quel sito/piattaforma che ti permette di scambiare (exchange in inglese) criptovalute con altre o con valute Fiat (in molti casi).

Quando viene gestito da un’azienda o comunque un ente centrale si dice essere Centralizzato oppure brevemente CEX: di solito è possibile depositare e prelevare denaro fiat (USD, EUR, ecc..) e scambiarlo ovviamente con le Criptovalute!

I CEX, tra le altre cose, ti permettono di guadagnare dalle tue Criptovalute attraverso meccanismi simili allo Staking (leggi il CryptoChicco QUI per capire cos’è), fare trading, in alcuni casi pagare commissioni basse ed utilizzare Carte di Credito collegate direttamente alle tue Criptovalute!

I Rischi

Ma l’utilizzo di queste piattaforme include anche una bella dose di rischio, che talvolta può portare ad esiti catastrofici.

Vediamo insieme i 4 rischi più importanti:

Hackeraggio

Stiamo parlando di piattaforme web che scambiano giornalmente valute nell’ordine dei miliardi di dollari! Ovviamente possono essere oggetto d’interesse di qualche Hacker…ed infatti è successo! MTGOX è l’esempio storico e famoso. Nel 2014 rubarono circa 850.000 BTC, fai un calcolo veloce moltiplicando per il valore attuale di Bitcoin (ad esempio mentre scrivo è circa 25.000 dollari) e ti renderai conto di cosa stiamo parlando!

Ma ci sono anche gli Hack di Bitfinex (nel 2016 per oltre 72 Milioni di dallori!), Kucoin (2020) e molti altri…

Fallimento

Gli exchange sono aziende e come tali possono fallire! Inoltre sembra che sia un evento abbastanza frequente e molto spesso legato ad una gestione truffaldina da parte dei fondatori/gestori/proprietari.

L’esempio più fresco ed importante è sicuramente FTX(2022/3), ma ricordiamo anche Thodex (2021) exchange turco (il CEO scappò con 2 Miliardi in Crypto), Africrypt (2021 – 3,6 Billions), Coinbene(Singapore) , Sabi (Nigerian), eccetera. In un link nelle risorse in calce, troverai un elenco non esaustivo di oltre 40 esempi simili!!

Tale evento è oltremodo nefasto, soprattutto perché non esistono meccanismi di salvataggio come per le banche, ne normative che obblighino questi soggetti a pubblicare bilanci o cose simili (anche se ormai molti tra gli exchange più importanti fanno sempre più qualcosa di simile per una questione di reputazione).

Ne tanto meno esistono meccanismi di tutela per gli utenti, quale per esempio il Fondo Interbancario di tutela dei Depositi (FITD) in italia: per intenderci quello che protegge sino 100.000€ per depositante!

Insomma il fallimento di un Exchange è un rischio alto per le aziende, ma ha soprattutto conseguenze devastanti per l’utente in quanto non è protetto in alcun modo!

Attacco normativo

Essendo un fenomeno in definitiva abbastanza recente se consideriamo le innumerevoli sfaccettature, la complessità e portata rivoluzionaria, parliamo infatti di circa meno di 13 anni (la rete Bitcoin nasce nel 2009), non esiste ancora una normativa solida, chiara e funzionale sia a livello internazionale che locale (in Italia da Gennaio 2023 esiste una legge). Questo può portare a cambiamenti repentini e talvolta negativi in termini strettamente normativi che verrebbero inevitabilmente a colpire gli elementi più facilmente attaccabili…appunto gli Exchange.

Non dobbiamo infatti dimenticare che le Criptovalute sono considerate una minaccia dal sistema finanziario esistente ma soprattutto dai sistemi totalitari, Cina in testa (se vuoi approfondire questo tema t’invito a leggere 2 Crypto Chicchi in formato articolo che scrissi nel 2021 e reputo quanto mai attuali: La guerra invisibile ed Il lato oscuro della blockchain).

In soldoni di cosa parlo? Conti o wallet bloccati sull’exchange, prelievi forzosi, Interdizione all’accesso dell’exchange….e così via!

Manipolazione di mercato

Le manipolazioni di mercato da parte di chi dovrebbe fare da arbitro possono essere di vario tipo (Wash Trading, Balance Edit, ..), considerata appunto la sua posizione di forza. Voglio solo farti notare come questo sia un rischio tra i più subdoli, in quanto talvolta diventa realtà ma non te ne accorgi nemmeno. Stiamo parlando di cambiamenti repentini di prezzo o nel peggiore dei casi ti trovi con un sito in manutenzione nel bel mezzo di eccezionale volatilità (esplosioni o crolli nel prezzo) e tu non puoi fare nulla eccetto che guardare!

La radice del problema!

E passiamo finalmente alla radice del problema che possiamo riassumere in una frase ormai famosa (in inglese):

“Not your keys, not your coins”

Una possibile traduzione letterale potrebbe essere “senza le tue chiavi, niente soldi”!

Ma cosa significa?

Chi ha seguito i miei corsi sa bene di cosa parlo in quanto dedico diverse sezioni per spiegare questi concetti: se non possiedi le chiavi private del tuo portafoglio crypto (wallet), non possiedi veramente i tuoi soldi!

Ed è proprio questo il caso: consegni i tuoi soldi ad un soggetto terzo che li custodisce per te (Wallet Custodial!) e di cui ti devi fidare! Cioè l’opposto del paradigma Crypto, i sistemi che funzionano senza l’intermediario!

I CEX sono un elemento del vecchio paradigma inserito nel nuovo, il ponte di comunicazione tra i 2 mondi: criptovalute e valute FIAT.

Utili certo, ma purtroppo si portano dietro, non gli aspetti positivi di entrambi, ma quelli negativi:

  • non ci sono le peculiarità incredibili tipiche del mondo disintermediato: riservatezza, sicurezza, decentralizzazione, controllo dei fondi, irreversibilità delle transazioni, ecc..
  • ed al contempo non ci sono le garanzie e tutele presenti di un ente normato quali una banca: tutela dei depositi bancari, bilanci pubblici, salvataggi, ecc..!

ATTENZIONE: non voglio dire che gli Exchange siano sempre e comunque pericolosi o un male, ma è bene essere consapevoli: offrono velocità, commissioni basse, numero elevato di Criptovalute da scegliere, fruizione tendenzialmente semplice ed efficiente, Carte di credito associate…e così via.

Una possibile strategia di utilizzo

Un buona strategia potrebbe essere quella di usarli solo per effettuare gli scambi e poi portarli sul proprio wallet NON Custodial. Valuta in base alla tua personale situazione e predisposizione…in ogni caso agisci in maniera consapevole e ricorda “Not your Key, not your coins”!

A presto!

P.S.: Ti ricordo che se vuoi dare un’accelerata alla tua formazione Crypto, c’è il corso “Crypto in 5 passi” scontato del 50% sino a fine aprile 2023: dai un occhio cliccando QUI!

Se invece preferisci qualcosa di personalizzato, contattami in privato per una consulenza.


Fonti

https://trastra.com/blog/biggest-crashes-in-crypto-top-7-seismic-events-that-brought-down-the-cryptocurrency-market/

https://www.kucoin.com/news/en-kucoin-ceo-livestream-recap-latest-updates-about-security-incident

https://en.wikipedia.org/wiki/2016_Bitfinex_hack

https://bravenewcoin.com/insights/36-bitcoin-exchanges-that-are-no-longer-with-us

https://conandaily.com/2022/08/30/faruk-fatih-ozer-biography-10-things-about-thodex-founder/

https://crypto.news/learn/china-crypto-bans-a-complete-history/

https://www.cryptovantage.com/news/cryptocurrency-exchange-manipulation-can-be-easily-avoided/

https://masterthecrypto.com/exchanges-manipulation-cryptocurrency-market/

Airdrop: cos’è, come funziona, opportunità, rischi e strumenti.

Airdrop: cos’è, come funziona, opportunità, rischi e strumenti.

Benvenuto in Crypto Cafè, in questo Crypto Chicco parleremo di Airdrop,

Cos’è, come funziona, le opportunità, i rischi, ed in fine vedremo come utilizzare uno dei principali siti per scovare e valutare. Continua a leggere per scoprire un esempio di airdrop eccellente, che per i più accorti si è trasformato in almeno 16/18 mila dollari!

Guarda il Crypto Chicco video sopra oppure continua a leggere se preferisci!

Cos’e un Airdrop

L’airdrop consiste nel ricevere gratuitamente o in cambio di alcune azioni particolari (solitamente pubblicità sui social), delle criptovalute sul tuo wallet. Praticamente parliamo di un regalo!

Questa è principalmente una tattica di marketing molto usata nel mondo Crypto: ti regalo la mia criptovaluta (che a me costa zero o quasi), mi faccio pubblicità ed in più ti chiedo di farmi da sponsor chiedendoti di effettuare azioni quali: condividere il progetto su Twitter, iscriverti ad i canali vari, mettere qiualche mi paice ecc…. 

Come funziona

Nella maggior parte dei casi ti viene richiesto di fornire l’indirizzo del tuo wallet su cui, una volta soddisfatti i requisiti richiesti, riceverai la criptovaluta. In altri casi dovrai possedere già una criptovaluta specifica, ricevendo in automatico l’airdrop dell’altra. Nel caso estremo, nulla ti viene richiesto….ma semplicemente ti troverai dei token sul tuo wallet…a tua insaputa! Si, te li hanno letteralmente regalati.

Opportunità

A caval donato non si guarda in bocca….ed in effetti ritrovarsi con delle Criptovalute gratis sul portafoglio non è male, soprattutto se quel progetto poi si afferma veramente. Attenzione in genere di spiccioli parliamo (decine o centinaia di euro) nel migliore dei casi. Per i più fortunati o preparati invece potrebbe essere un regalo consistente. Nella maggioranza dei casi ti ritroverai con dei gettoni del valore pari a zero o quasi!

Un solo esempio eclatante: UNISWAP (il primo DEX della storia) a settembre 2020 ha regalato almeno 400 UNI a circa 250.000 indirizzi, parliamo di un regalo che a Maggio 2021 valeva circa 16.000 Dollari, ed ora (Febbraio 2022) per chi li ha tenuti (o non li ha persi) pari a circa 2400. Dollari!! Niente male direi!

Ti ripeto, parliamo di un caso su centinaia o migliaia di progetti… la maggior parte, se non la quasi totalità non ha questa fortuna/Capacità! Ti ricordo infatti che i progetti Crypto sono migliaia (solo su CoinGecko ne trovi oltre 10.000!!)

Ed è proprio questo il punto: tutto dipende dalla bontà del progetto Crypto!

Rischi

E parliamo proprio dei Rischi!

In primis devi già avere un minimo di conoscenza e pratica di questo mondo, altrimenti qualsiasi azione compirai sarà a rischio, Crypto Cafè nasce per questo e ti ricordo che se non hai tempo e voglia di formarti da solo, abbiamo lanciato il corso “Crypto in 5 passi” che ti porta da zero ad entrare nel mondo Crypto in consapevolezza e sicurezza.. guarda se ci sono offerte in corso nei link in calce.

Quindi se già hai un minimo di esperienza e chiarezza su concetti e pratiche fondamentali, allora i rischi fondamentali legati a truffe ed altri tipi di errore, possono essere facilmente evitati. Pertanto l’unico vero rischio è quello di investire il tuo tempo ed energie per un progetto che non andrà da nessuna parte (e trovarti magari con un milioni di monete digitali nel portafoglio….che non valgono nulla!!)

Quindi come fare? La risposta non ti piacerà ed è solo una: studiare!

Conclusione

Studia i progetti, valutali e poi agisci…molto più efficace che disperdere le tue energie investendo tempo in qualsiasi progetto che ti promette il regalo!!

In calce troverai una lista delle possibili soluzioni, nel video sopra ti mostro come utilizzare 2 delle risorse che ho elencato: vai al Crypto chicco video!

A presto.

P.S.: se pensi che questi concetti siano già troppo complicati e/o comunque non ti senti pronto per fare il salto nella rivoluzione Crypto, dai un occhio al Bancone di Crypto Cafè cliccando QUI, è la piattaforma di e-learning di Crypto Cafè. Ti consiglio il corso “Crypto in 5 passi” (qui la presentazione video del corso). 😉


Risorse

Airdrop

Fonti

https://comefaresoldi.club/migliori-airdrop-di-criptovalute/

https://www.dz-techs.com/it/best-sites-free-cryptocurrency-airdrops

https://dune.com/blog/uni-airdrop-analysis

https://trading-education.com/best-airdrop-tools

https://blogs.airdropalert.com/biggest-airdrops-ever/

I migliori siti per scovare gli airdrops

https://airdrops.io/

https://airdropalert.com/

https://airdropking.io/en/

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Perché entrare nella rivoluzione Crypto?

Perché entrare nella rivoluzione Crypto?

Questa è la domanda delle domande!

Senza aver almeno una volta provato a rispondere a questa domanda, non si può pensare di approcciare questa rivoluzione!

La risposta può essere molto meno scontata di quanto si pensi: complice il “Sistema” ovviamente (ne ho parlato nei Crypto Chicco 4), ma è un discorso soprattutto di consapevolezza!

La missione di Crypto Cafè è…

Divulgare la rivoluzione delle Criptovalute e dei sistemi Trustless ed aiutare chiunque voglia coglierne le enormi opportunità, ad entrare in maniera veloce, semplice e soprattutto consapevole

La consapevolezza appunto, è uno degli obiettivi principali di questo progetto, allora è chiaro che risulta fondamentale spendere qualcosa di più che un articolo sul tema! Che dite?!

Ecco quindi un bel Webinar gratuito “Perché entrare nella rivoluzione Crypto“, in cui cercheremo di dare la risposta e con l’occasione presentarvi la partenza del primo ed unico (del suo genere) corso online di Crypto Cafè: “Crypto in 5 passi”!

Con l’occasione scoprirai “il Bancone”, la nuova sezione di Crypto Cafè.

Quindi, se davvero vuoi far crescere questa famosa consapevolezza e conoscere la risposta alla domanda vai subito sul bancone del Crypto Cafè (lo trovi sotto il Menu ) ed iscriviti, oppure clicca direttamente qui !

Se hai perso il webinar non ti preoccupare cliccando sopra accedi al corso gratuito con la registrazione del webinar (circa 30 minuti) ed un’interessante sessione di Domande e risposte.

Cosa aspetti ….è gratuito 😉

C.C. #7: Le Criptovalute Inquinano?

C.C. #7: Le Criptovalute Inquinano?

Ottobre 2021 (agg. Febbraio 2023)

Questo è un argomento a cui tengo molto, in quanto è tra quelli meno compresi e più manipolati per fini chiaramente di parte: Le Criptovalute inquinano?
Dico subito che la risposta è: dipende!
Eh lo so che vi sarebbe piaciuto un bel NO SI secco….ma così farei lo stesso lavoro dei media mainstream che tendono continuamente a semplificare e spesso (nel caso delle Criptovalute spessissimo!) a creare confusione attraverso semplificazioni banali e deleterie.

Procediamo?!

Guarda il Crypto Chicco video qui sotto oppure continua in calce a leggere se preferisci!

Versione Crypto Chicco Video

Premessa: significato di inquinamento.

Prima di addentrarci nella spiegazione, bisogna fare una premessa sul significato di Inquinamento. Tutti lo percepiamo come qualcosa di sbagliato che fa male alle persone ed all’ecosistema. Nella realtà però c’è sempre un livello di inquinamento comunemente accettato in quanto ad esso, evidentemente, si associano dei grandi benefici.
Ormai possiamo dire con una certa tranquillità che la produzione (industriale ma anche nel piccolo) di qualsiasi bene, compreso ad uso alimentare, implica un dispendio di energia non pulita e spesso l’utilizzo di materiali che fanno male alla madre terra.
Chiaramente se dovessimo partire da questo presupposto dovremmo considerare un po’ tutto come inquinante…ed in un certo senso dovremmo! E ciò dovrebbe spingerci a fare una grande riflessione sul sistema per come funziona ora…..

…….ma ovviamente andremmo fuori tema!

Allora il punto qui non è tanto se, ma quanto inquinano queste benedette Criptovalute!

La Critica: il consumo dei Miners

La critica corretta è che il Bitcoin utilizzando come meccanismo di consenso il Proof of Work (se non sai cosa sono il meccanismo di consenso ed il PoW, corri a gustare il primo Crypto Chicco), impiega un’enorme quantità di energia elettrica per sostenere se stessa. 
In effetti Bitcoin da solo (cioè i miners che sostengono il sistema), se fosse un paese, sarebbe al 33° posto al mondo per consumo di energia stimando circa 115TWh all’anno. (Qui la fonte della lista dei paesi)!! In pratica tra Olanda ed Argentina (agg..Febbraio 2023).
Quindi da questo punto di vista, almeno per il Bitcoin, la risposta sarebbe: SI, il bitcoin inquina!
Ora però tornando alla premessa, il punto non è se inquina o meno, ma se inquina troppo o no in relazione a ciò che producegiusto?

La prospettiva è tutto!

Sembrerebbe scontato rispondere alla domanda sopra in maniera affermativa, ma vi propongo altri paragoni, ad esempio quanto recuperato da un sito eccezionale per quest’attività a cura del Cambridge Centre for Alternative Finance (qui), che propone ad esempio questo grafico interattivo rappresentativo del consumo di altre attività (al 10 Ottobre 2021):

Criptovalute: Consumo di elettricità del Bitcoin paragonato ad altro

Al centro il Bitcoin con 110 TWh, in arancione le attività legate ad usi residenziali ed in giallo-oro le attività industriali di produzione, ad esempio:

  • Il consumo dei frigoriferi negli Stati Uniti è paragonabile a quello del Bitcoin
  • Il consumo per la produzione ferro e acciaio è superiore di circa 10 volte!
  • Quella dei condizionatori è superiore di circa 19 volte!
Criptovalute: Paragone delle emissioni di Bitcoin rispetto ad Oro e Settore Bancario/Assicurativo

Ma andiamo a vedere dei paragoni sicuramente più adatti dato che parliamo di sistemi di pagamento, quali ad esempio l’inquinamento causato dall’estrazione dell’oro o quello del sistema bancario/assicurativo, allora il paragona diventa impietoso per quest’ultimi:

  • L’estrazione dell’oro emetterebbe Gas Serra circa 2,3 volte in più del Bitcoin
  • Il sistema bancario emetterebbe Gas Serra addirittura circa 12,8 volte in più del Bitcoin

Capito?
Se volete approfondire i dati sopra ed in generale il concetto di “paragone coerente”, vi invito a leggere l’ottimo articolo qui di agendadigitale.eu, che mette appunto, tutto il discorso nella giusta prospettiva.

I miners preferiscono l’energia verde!

E poi c’è un altro aspetto, già in un articolo del 2019 (qui) veniva sottolineato come il 74% dell’attività di mining attingesse da fonti rinnovabili!

In realtà guardando a dati più aggiornati (2020/21), il consumo di energia elettrica da parte di Bitcoin da fonti rinnovabili, oscilla tra oltre il 50% di Settembre 2020 ed oltre il 30% circa di Gennaio 2022 (qui).
Risulta chiaro quindi che le fonti rinnovabili giocano un ruolo fondamentale e ciò è ovvio per chi è nel settore, in quanto il principale costo per un miner è l’energia elettrica e chi vuole minare, deve partire da questo aspetto per valutare i ritorni.

Quindi una bella Mining Farm agganciata a fonti rinnovabili è sicuramente la scelta meno costosa e non solo ecosostenibile, per un farmer.

Ecco quindi mining farm che lavorano all’interna di una diga (vedi qui una bellissima realtà italiana), o meglio in Islanda dove il costo dell’elettricità è molto basso grazie agli impianti geotermici e si risparmia anche sul raffreddamento degli impianti lavorando già in zone fredde (qui).  
Quindi tale inquinamento per essere valutato correttamente dovrebbe essere misurato sul consumo di energia elettrica proveniente da produzioni inquinanti tipo quella fossile e cioè tra il 30% ed il 50% in meno di quanto viene valutata attualmente.
Allora riepilogando:

  • Bitcoin consuma molta energia elettrica per il suo funzionamento (dovuto alla PoW)
  • Il consumo rimane comunque paragonabile o addirittura molto inferiore ad altre attività produttive o di consumo
  • Le fonti rinnovabili giocano un ruolo importante (dal 30% ad oltre il 50%, ed in alcuni casi al 100%)

In questa prospettiva, è chiaro che le critiche mostrano tutta la loro infondatezza, soprattutto considerato il fatto che stiamo parlando del primo sistema di pagamento decentralizzato e disintermediato (funzionante) della storia (alternativo ad un Sepa, Visa o Bancario!).

L’elefante nella Stanza

Elefante nella stanza

Detto ciò avrete notato che nel titolo non parlo di Bitcoin, ma di Criptovalute in genere. È pur vero che Bitcoin è l’iniziatore del fenomeno e tuttora (Febbraio 2023) copra da solo il 42% della capitalizzazione di mercato dell’intero mercato, pertanto era giusto e dovuto partire da lui, anche considerato il fatto che le critiche riguardano il Bitcoin, e non vedo come potrebbe essere altrimenti.
Infatti le criptovalute sono oltre 9000 (almeno quelle registrate su Coinmarketcap.com) e si differenziano molto in quanto a tecnologie utilizzate, quindi sebbene molte utilizzino lo stesso meccanismo di consenso ad alto consumo energetico, una grande fetta se ne discosta.
Ed è proprio questo il punto, il consumo è legato al meccanismo di consenso PoW (proof of Work), ma quello che non ti dicono, è che il Pow potrebbe anche essere molto meno oneroso rispetto a quello utilizzato dal sistema di pagamento Bitcoin.
In ultimo mi son tenuto il vero elefante nella stanza, quello che cambia tutte le carte in tavola, sto parlando del meccanismo di consenso Proof of Stake (ne ho già parlato sinteticamente nel Crypto Chicco #6).
Tale meccanismo è già ampiamente utilizzato, ad esempio (a Febbraio 2023) tra le prime 20 Criptovalute per capitalizzazione di mercato se ne contano 11: Ethereum, Cardano, Solana, Polkadot, Polygon, ShibaInu, Avalanche, Tron, Uniswap, Wrapped Bitcoin, Cosmos.
Ebbene la Proof of Stake ha consumi paragonabili a normali server, quali possono essere quelli di qualsiasi applicazione nel mondo! 
Allora facciamo un riepilogo, le Criptovalute inquinano?
Lascia a voi la risposta…
…che questa volta ho scritto davvero troppo per un CryptoChicco.
Buon Crypto Caffè a tutti.

P.S.: Se vuoi approfondire questo tema o altri iscriviti al gruppo Telegram dove avrai modo di confrontarti con altri o direttamente con l’autore…per tutto il resto, ci sono le consulenze di Crypto Cafè.

Fonti

Alcuni dei riferimenti nell’articolo:

  • https://ccaf.io/cbeci/index/comparisons
  • https://www.agendadigitale.eu/smart-city/bitcoin-allarme-inquinamento-un-mito-ecco-perche/
  • https://ark-invest.com/articles/analyst-research/bitcoin-myths/
  • https://bitcoinmagazine.com/business/bitcoin-vs-financial-sector-energy-use
  • https://it.ihodl.com/technologies/2018-05-04/mining-miniera-bitcoin-altcoin-genesis/
  • https://bitcoinminingcouncil.com/wp-content/uploads/2022/04/2022.04.25-Q1_2022_BMC_Presentation.pdf
  • https://biomine.it/it/
  • https://www.genesis-mining.com/
  • https://www.terawulf.com/lake-mariner-mining/
  • https://metacoinics.com/2022/12/08/by-the-numbers-how-much-energy-did-the-ethereum-pos-merge-save/

C.C. #6: Staking, in cosa consiste?

C.C. #6: Staking, in cosa consiste?

13 luglio 2021

Ormai anche sui media Mainstream si sente parlare di “Staking”: vediamo di cosa si tratta, rischi ed opportunità.
Partiamo dalle basi e dagli aspetti strettamente tecnologici.
Tutto nasce dalla “Proof of Stake” (PoS) che è il principale meccanismo di consenso alternativo al “Proof of Work” (PoW). Del secondo ho già parlato nel primo Crypto Chicco: in estrema sintesi il Proof of Work, letteralmente prova di lavoro, è il meccanismo che è usato dal sistema di pagamento Bitcoin (che lo ha introdotto) e da moltissime altre Criptovalute, che assicura un consenso tra le varie parti (i miners) per la scrittura sulla catena dei blocchi (Blockchain). In pratica questo meccanismo assicura che nessuno tra i partecipanti che sostengono il sistema decentralizzato  faccia il furbo, magari creando qualche transazione malevola, spendendo ad esempio la stessa somma due volte (Double Spending problem). 
Il Proof of Work, risolve questo problema mettendo in competizione i vari partecipanti, che fanno una gara a risolvere puzzle matematici sempre più complessi: da qui nasce la critica relativa al preteso inquinamento del Bitcoin, in quanto da anni ormai il meccanismo è diventato talmente oneroso da dover impiegare interi capannoni di server che lavorano 24 ore su 24 per risolvere i suddetti puzzle matematici (se sei interessato al tema leggi anche il Crypto Chicco 7 – Le Criptovalute Inquinano?).

Il Proof of Stake

Il Proof of Stake, viceversa utilizza un meccanismo legato all’immobilizzazione del capitale.
In pratica ci si è chiesti:

come posso evitare che un sostenitore del sistema decentralizzato faccia il furbo creando transazioni non coerenti o fittizie  (Double Spending problem) senza utilizzare la costosa Proof of Work?

La risposta è stata: facciamo in modo che chi sostiene il sistema perda il proprio capitale in caso di azione malevola!
In pratica i partecipanti, chiamati solitamente validatori, vincono il diritto di scrivere sulla blockchain (e guadagnare la corrispettiva commissione!), solo se bloccano un certo ammontare del proprio capitale nella stessa criptovaluta. In questo modo un’eventuale partecipante che volesse truffare, farebbe crollare il valore della criptovaluta e danneggerebbe anche se stesso.
Questo meccanismo sta funzionando molto bene, tanto da far decidere alla comunità di Ethereum (il più grande ecosistema su blockchain ad oggi) ad esempio, di effettuare una graduale migrazione dal PoW al PoS.

Lo “Staking”

Quindi da una prospettiva puramente tecnica, mettere in “Staking” parte del proprio capitale, significa essere un validatore (o terminologia similare) o più spesso partecipare all’immobilizzazione del capitale attraverso di esso (il validatore, vedi DPoS) : quest’attività ha ovviamente dei ritorni, solitamente misurati in APR (Annual percentage rate) o APY (Annual percentage yield). La prima fornisce il ritorno percentuale annuo senza contare la composizione dell’interesse, la seconda invece misura anche questa (per approfondire la differenza guarda qui), questo è un elemento molto importante nella valutazione quindi stai attento.
Facciamo qualche esempio (a Luglio 2021): l’ecosistema Cardano (ADA) fornisce APY nell’ordine del 5/6%,  Cosmos (ATOM) del 9/10%Band Protocol (BAND) del 17%...e così via. Per una bella panoramica vi suggerisco quest’ottimo sito.

Staking in senso….largo!

Detto ciò, sappiate che il concetto di Staking viene utilizzato anche in senso meno stretto e cioè in tutti quei casi in cui vi chiedono di immobilizzare il capitale per un certo periodo di tempo e ricavare delle ricompense, solitamente anche a 3 cifre!
In questi ultimi casi potrebbero essere dei meccanismi più simili ad un prodotto finanziario oppure meccanismi intrinsechi alla progettazione della criptovaluta. Ad esempio nell’ambito della Finanza Decentralizzata (DEFI), molte Criptovalute sono state disegnate per fornire altissimi rendimenti via Staking al fine di velocizzare l’adozione della Cripto moneta e/o dell’eventuale applicazione decentralizzata (dAPP) ed in generale premiare chi sostiene il progetto in ogni sua parte. Tra questi ricordo i vari “Swap” , applicazioni decentralizzate(DEX) che permettono di scambiare CriptoValute, metterle in staking, sostenere gli scambi fornendo liquidità all’exchange (Yield Farming), ecc.. Tra queste ricordiamo in primis Uniswap che gira su rete Ethereum, PancakeSwap su rete “Binance Smart Chain” e JustWasp su rete Tron, giusto per nominarne qualcuna: su CoinMarketCap i DEX con volumi superiori a 10 milioni di dollari sono 24 nel momento in cui sto scrivendo (guarda qui).

L’importanza di comprendere le differenze

Diamo ora qualche elemento di gestione del rischio che in questo campo è fondamentale, in particolare..

se vi chiedono di inviare le vostre Cripto ad un indirizzo per fare Staking, state molto attenti,

vi dovete fidare davvero molto, in quanto una volta inviate nessuno vi garantisce che ve le ritorneranno. Non è detto che siano truffe, ma molte lo sono. Sto parlando di solito di prodotti finanziari nel mondo Crypto e quindi va fatto uno studio dell’attore proponente prima di abbracciare un prodotto del genere.

Stesso discorso se chi ve lo propone è un exchange centralizzato (come Binance o altri)… “vi dovete fidare di loro!”.

Viceversa, il modo standard e naturalmente sicuro di operare lo Staking, è attraverso il proprio Wallet (portafoglio di Criptovalute). Reti quali Ethereum, Tron, Binance Smart Chain, IOST, EOS, Cardano (in futuro) ed in generale i vari ecosistemi che permettono di sviluppare i famosi smart contract (pezzi di codice/algoritmo automatizzato), permettono di fare staking attraverso la firma di smart contract che viene fatta direttamente dal proprio wallet ed in autonomia: no intermediari, no soggetti che possono scappare con il malloppo.
Certo vi dovete fidare di cosa fa quello smart contract, ma diciamo che il livello di sicurezza è molto più elevato e soprattutto in linea con il paradigma introdotto da Sakamoto: sistemi decentralizzati e senza intermediario, che significa maggiore autonomia, sicurezza ma anche responsabilità.

Buon Crypto Caffè freddo a tutti.

P.S.: Se vuoi approfondire questo tema o altri iscriviti al gruppo Telegram dove avrai modo di confrontarti con altri o direttamente con l’autore…per tutto il resto, ci sono le consulenze di Crypto Cafè.

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